Materie prime critiche e produzioni industriali italiane
Si è tenuta il 24 maggio a Roma, presso la sede dell’Ara Pacis, la presentazione del Position Paper “Materie prime critiche e produzioni industriali italiane. Le opportunità derivanti dall’economia circolare” - realizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Iren.
L’evento di presentazione, moderato dalla giornalista Laura Tecce, ha visto la partecipazione di Adolfo Urso (Ministro delle Imprese e del Made in Italy), Valerio De Molli (Managing Partner & CEO, The European House - Ambrosetti), Luca Dal Fabbro (Presidente, Iren), Fiorenzo Fiumanti (Direttore Generale, Ispra) e Danilo Bonato (Direttore Generale, Erion).
Di seguito gli elementi chiave
I Paesi europei importano oggi prodotti finiti che incorporano materie prime critiche: nel 2022, l’UE-27 ha importato tecnologie low-carbon che impiegano circa 3 milioni di tonnellate di materie prime critiche, pari a 31 volte il peso del Colosseo
Il Critical Raw Materials Act, emanato dalla Commissione Europea a marzo 2023, stabilisce che entro il 2030 estrazione, raffinazione e riciclo debbano soddisfare, rispettivamente, almeno il 10%, 40% e 15% del fabbisogno di materie prime critiche. Solo il 65% delle materie prime critiche consumate, inoltre, potranno essere importate da un singolo Paese
Al 2040 il fabbisogno italiano di materie prime critiche strategiche – ovvero essenziali per le produzioni green and clean – è previsto crescere fino a 11 volte rispetto a oggi
Nel 2040 il riciclo potrà soddisfare dal 20% al 32% del fabbisogno italiano annuale di materie prime strategiche superando il target del 15% fissato dalla Commissione Europea
Per valorizzare il ruolo del riciclo è necessario un incremento della dotazione impiantistica: il potenziale attivabile richiede 7 nuovi impianti di metallurgia per un investimento complessivo di circa 336 milioni di Euro
Iren, grazie al forte presidio territoriale, l’elevata capacità di investimento e la presenza in tutta la filiera energetica e dei rifiuti, fornirà un contributo strategico al raggiungimento e superamento dei target fissati dalla comunità europea sul riciclo delle materie prime strategiche.
Sostenuta da un ambizioso piano industriale di 10,5 miliardi di investimenti entro il 2030, l’80% dei quali dedicati al business della sostenibilità, Iren si candida a diventare leader italiano dell’economia circolare.
“Le materie prime critiche sono centrali per l’industria europea e rientrano in tecnologie chiave per la politica energetica e digitale, in un contesto in cui l’Europa e l’Italia sono fortemente dipendenti da Paesi terzi. In Italia, in particolare, il fabbisogno di materie prime critiche strategiche è previsto crescere fino a 11 volte rispetto ad oggi, rendendo necessarie soluzioni di policy volte a garantire un approvvigionamento sicuro e resiliente”, dichiara Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House - Ambrosetti.
“I risultati della ricerca - afferma il presidente di Iren Luca Dal Fabbro – dimostrano come l’incremento della dotazione impiantistica in termini di recupero e riciclo delle materie prime critiche sia l’azione più urgente da intraprendere a beneficio della sicurezza del sistema economico italiano. Al 2040 l’economia circolare potrà soddisfare fino al 32% del fabbisogno annuo di materie prime strategiche in Italia. Iren eserciterà un ruolo da protagonista in questo ambito, forte di un piano industriale che prevede al 2030 10,5 miliardi di Euro di investimenti con l’obiettivo di diventare il player di riferimento per l’economia circolare nel Paese”.